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Il Jobs Act di Matteo Renzi piace a McDonald’s

Sembra davvero funzionare il nuovo contratto unico a tutele crescenti, figlio del Jobs Act di Matteo Renzi e in vigore appena dallo scorso 7 marzo. Sono moltissime le aziende che hanno deciso di adottarlo non appena disponibile e che stanno riscuotendo, almeno al momento, un gran successo. Una di queste è proprio McDonald’s, che nella prima settimana annuncia di aver assunto ben 50 nuovi dipendenti con questa innovativa formula.

«Abbiamo scelto di adottare il contratto unico a tutele crescenti fin da subito, dal giorno della sua entrata in vigore il 7 marzo, come nostro contratto di ingresso per tutti i nuovi assunti», conferma Roberto Masi, Amministratore Delegato di McDonald’s Italia.

«Già in passato ci siamo espressi a favore di questa formula contrattuale perché da un lato semplifica le regole, fa chiarezza legislativa ed è flessibile, tutte cose importanti per una grande azienda come la nostra che vuole investire e assumere in Italia, dall’altro offre ai lavoratori la sicurezza di un contratto a tempo indeterminato» conclude Masi.

A oggi, quindi, sono 50 le persone già assunte con questo nuovo contratto, di cui 20 sono già in servizio e 30 con contratto firmato e ingresso previsto nei prossimi giorni, che di fatto garantisce al dipendente fin da subito la sicurezza di un posto fisso e uno stipendio più alto di circa il 10/15% rispetto al contratto di apprendistato – questo a parità di livello -.

Non finisce qui però: la nota azienda americana ha annunciato che applicherà i nuovi contratti per tutte le 1000 nuove assunzioni previste nel corso del 2015. Inoltre, McDonald’s estenderà questa formula contrattuale anche ai contratti di apprendistato che attualmente sono in scadenza, circa altrimille, per un totale di duemila contratti a tutele crescenti firmati entro dicembre di quest’anno.

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