Cronaca del lavoro

Reddito di cittadinanza: debutto della yellow card e del portale

È stata presentata dal Presidente del Consiglio Conte e dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Di Maio, la prima card che consentirà di poter spendere, se se ne avrà naturalmente diritto, il reddito di cittadinanza.

La Card

Prodotta da Poste Italiane, la Card è di color giallo, microcippata, a 16 cifre e con sopra stampato il logo di Mastercard. Saranno tre i milioni prodotti e nessun riferimento potrà ricondurre a chi la possiede al suo stato di difficoltà economica. Sulla card solo numeri, nessun nome e cognome e neppure alcun riferimento al Reddito di Cittadinanza. Sul punto si è espresso così Di Maio: “Nello Stato sociale che vogliamo, chi accede a un programma non deve essere riconosciuto o discriminato”.

Le prime tessere, ultimato il passaggio di verifica e controllo dello stato del richiedente, saranno disponibili da aprile e i soldi del reddito di cittadinanza verranno caricati direttamente lì.

Il sito dedicato

Conte e Di Maio oltre alla tessera del Reddito di cittadinanza hanno anche presentato il sito (www.redditodicittadinanza.gov.it) dedicato alla misura di sostegno. Allo stato gli utenti possono solo consultare le schede illustrative che descrivono i requisiti necessari per ottenere il sostegno economico, poi  dal 6 al 31 marzo sarà possibile iniziare a presentare la domanda online. Stessa cosa potrà comunque essere fatta anche presso i Caf e gli Uffici Postali.

Ultimata la domanda di accesso all’Rdc, tutte le carte passeranno all’Inps che avrà titolo a verificare i requisiti e a fissare, sempre sulla base del reddito, della situazione familiare e di tutti i parametri necessari a chiudere positivamente la pratica, verrà comunicato al richiedente, l’importo totalizzato e in quale ufficio postale ritirare la yellow card.

Andiamo poi a vedere cosa si può comprare e fino a che importi, come e in che tempi si potrà spendere quanto caricato sulla card, cosa accade se i soldi non si spendono, quanto dura la misura del sostegno e soprattutto i requisiti.

Gli acquisti

Oltre all’acquisto di beni e servizi di base, con la card sarà possibile prelevare contante per un massimo di 100 euro mensili per le famiglie composte da un singolo individuo (importo incrementato in base al numero di componenti del nucleo) ed effettuare un bonifico mensile per pagare l’affitto o pagare l’intermediario che ha concesso il mutuo. Non sarà possibile usare la card per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità.

Il totale del bonus mensile

Una famiglia composta da due adulti, un figlio maggiorenne e un figlio minorenne potrà ricevere fino a 1.280 euro al mese di cui 280 euro per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo).

Invece, una famiglia con due adulti e due figli minorenni potranno avere fino a 1.180 euro al mese di cui 280 euro di contributo per l’affitto (oppure 150 euro di contributo per il mutuo).

Un single, infine, può incassare fino a 500 euro di integrazione al reddito + 280 euro se è in affitto.

Cosa accade se non si spende il sostegno

L’importo non speso o non prelevato sarà sottratto nella mensilità successiva, nei limiti del 20% del beneficio erogato a eccezione degli importi ricevuti a titolo di arretrati.

Ogni sei mesi, inoltre, è prevista una decurtazione degli importi complessivamente non spesi o non prelevati nei sei mesi precedenti, ad eccezione di una mensilità.

La durata complessiva della misura

L’erogazione dura per un periodo massimo di 18 mesi continuativi. È possibile un rinnovo, previa sospensione di un mese. La sospensione non è prevista nel caso della pensione di cittadinanza.

Il punto cardine dei requisiti

Per ottenere il reddito di cittadinanza bisogna essere cittadini italiani, europei (o loro familiari titolari di diritto di soggiorno) o lungo soggiornanti e aver risieduto in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in via continuativa; avere un Isee inferiore a 9.360 euro; un patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30mila euro e un patrimonio finanziario non superiore a 10mila euro (ridotto a 8mila per la coppia e 6 mila per i single), incrementato di 5mila euro per ogni componente con disabilità e di mille euro per ogni figlio successivo al secondo.

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