Master e Università

IED a Maker Faire 2016 con IED Light District

IED Roma alla Maker Faire 2016. IED – Istituto Europeo di Design prende parte al più importante appuntamento europeo sull’innovazione, con un progetto dedicato alla Luce: IED LIGHT DISTRICT è mostra e laboratorio interattivo e sociale. Dal 14 al 16 ottobre alla Fiera di Roma, Padiglione 6, Area Life.


Anche quest’anno la creatività e la tecnologia “made in IED” sono protagoniste della Maker Faire Rome – The European Edition, unico appuntamento europeo dell’evento internazionale dedicato alle invenzioni, che porta nella Capitale il meglio dell’innovazione da tutto il mondo. L’edizione 2016, dal 14 al 16 ottobre alla Fiera di Roma, si presenta con 6 padiglioni per oltre 55mila mq di superficie espositiva.

IED Light District è il nome del progetto che IED Roma presenta, in collaborazione con le sedi di IED Milano e IED Cagliari, all’interno di Maker Faire: una mostra, un laboratorio interattivo e un momento di “social entertainment” che hanno come tema centrale la Luce.

In mostra, i migliori progetti della scuola di IED Design che mettono in evidenza le potenzialità fondate sull’incontro tra tecnologia e sapienza umana, fabbricazione digitale, comunicazione e sensibilità manuale.

In linea con i contenuti della Maker Faire, IED propone una lettura delle potenzialità che la rete e le nuove tecnologie della manifattura digitale offrono, costituendo una straordinaria opportunità di trasformazione del mondo del design. Una chiave per personalizzare e ottimizzare la produzione con la precisione del controllo digitale, in funzione della domanda, quindi dell’uomo, non dei costi di produzione.

Elementi che costituiscono una grande opportunità per ridefinire il valore della persona e della sua capacità di espressione.

 «Nella cornice di un importante evento come la Maker Faire e in tempi di rivoluzione industriale 4.0 – sostiene Nerina Di Nunzio, Direttore IED Roma – IED sceglie di affermare la centralità dell’uomo e del suo sentire all’interno dell’atto creativo, progettuale e produttivo così come nel consumo, poiché chi usa interpreta l’oggetto, manipola la forma e umanizza la funzione».

 «La luce – spiega Laura Negrini, Responsabile IED Design Roma – diventa la metafora della capacità di visione, come condizione per poter vedere bene le cose intorno e allo stesso tempo per essere proiettati lontano».

I progetti IED spaziano dal design interattivo applicato alla vita domestica a oggetti per il sostegno delle disabilità, da sistemi che incentivano la mobilità sostenibile a prodotti che recuperano le tecniche di lavorazione di materiali tradizionali.

IED Light District è anche un laboratorio permanente di design della luce. IED invita a entrare nel set fotografico creato ad hoc e aperto al pubblico dove i visitatori saranno chiamati a “disegnare la luce intorno a sé” attraverso la tecnica del light painting, contribuendo a un processo progettuale collettivo di una serie di lampadari umani, immagini mutanti, sogni mai espressi. Le foto vengono diffuse in diretta attraverso i social network e attraverso dei monitor posizionati all’interno dello stand, consentendo di raccogliere e diffondere le immagini della collezione, condivisa sui social tramite l’hashtag #IEDLightDistrict.

Inoltre, IED Design Roma è presente anche nello stand di Lazio Innova della Regione Lazio, con una selezione di progetti che raccontano i temi seguiti dalla Scuola negli ultimi tre anni: smart city e mobilità sostenibile, artigianato e cultural heritage, condivisione e vivere sostenibile.

In mostra prototipi e studi sviluppati in collaborazione con aziende laziali sensibili alla ricerca e l’innovazione.

#IEDLightDistrict

IED LIGHT DISTRICT – I PROGETTI

Mold
di Giacomo Cianni, Lorenzo Corelli, Andrea D’Antonio, Matteo De Santis, Mauro Madonna (IED Roma)
In collaborazione con Senaf, Exposanità, Anaste, Ansdipp, Uneba, Anoss

Mold è un sistema di posate, piatti e bicchieri personalizzati che consentono a chi ha problemi di articolazione a mangiare in autonomia. I vari elementi sono sviluppati seguendo le abitudini e le forme della mano dell’utente, attraverso un processo che parte dall’analisi del paziente (3D scanning) e termina con la costruzione in stampa 3D di un oggetto progettato e modellato sulle necessità del singolo utente.

Con questo processo vengono progettati dei veri e proprio set di utensili personalizzati che comprendono tutti gli oggetti necessari, dal bicchiere al cucchiaino. I vantaggi sono molteplici: dalla possibilità di realizzazione di un numero di pezzi limitati, ai tempi di realizzazione ridotti, ai costi contenuti. Con un unico processo è possibile creare oggetti diversi, che rispondono a patologie distinte e soprattutto si rinnovano facilmente all’evolversi di una patologia degenerativa nel tempo.

NEXT to me
di Antonio Francesco Lo Presti (IED Roma)
In collaborazione con Aroma Technology

NEXT to me è un accessorio indossabile di rilevamento della qualità dell’aria (dispositivo sensordrone collegato via bluetooth a uno smartphone e app), che trasforma la comunità di utenti in una rete di rilevamento istantanea e capillare che permette di identificare percorsi urbani “più puliti”.

L’idea base è di incentivare la user experience e la partecipazione attiva di cittadini e visitatori occasionali, per innescare interessanti effetti di consapevolezza e condivisione di dati, a livello locale e internazionale.

Le funzioni del sensordrone sono etilometro e rilevamento di: CO, umidità dell’area, temperatura dell’area, temperatura del corpo, intensità della luce, UV, altitudine.

Il progetto è sviluppato nel Lazio, in collaborazione con la start up Aroma Technology, ingegneri elettronici in USA e produttori in Cina.

Amplificatore per smartphone
di Luigi La Russa (IED Roma)
in collaborazione con Mariotti Carlo e figli SpA

Il progetto di amplificatore nasce dall’idea di recuperare gli scarti della produzione di travertino utilizzato per l’edilizia, valorizzando una pietra tipica di Roma, esaltando il connubio tra storia, tradizione e nuove tecnologie.

Isa
di Martina Riccetti (IED Roma)
in collaborazione con Oluce

Isa è una lampada d’ambiente che valorizza la poesia della luce coniugando tecniche artigiane e nuove tecnologie. La tecnica di produzione è quella del vetro sommerso, sviluppata a Murano, che consiste nell’applicazione di strati successivi di vetro soffiato. Realizzata interamente in vetro a spessore variabile, è composta da due parti: la parte inferiore, nella quale viene nascosta la fonte luminosa, contrasta con la leggerezza della parte superiore generando, una volta illuminata, il fenomeno fisico della diffrazione. La luce così si ricompone e scompone lungo le pareti della lampada e sugli oggetti circostanti, generando giochi di luce e rifrazioni.

Typha
di Enrico Spangenberg Yanes (IED Roma)
in collaborazione con Oluce

Typha è una lampada da esterno pensata come parte naturale del giardino. Nasce ispirandosi alla Typha latifolia, pianta molto diffusa sul territorio italiano. Dallo studio della sua forma e della capacità di flettersi, si è arrivati alla definizione di una lampada con la fonte luminosa che ricorda i boccioli della pianta, posta in cima ad un sottile stelo a sezione variabile in fibra di carbonio, che permette il movimento ondulatorio grazie agli spostamenti d’aria.

Lo studio della natura e l’uso delle tecnologie hanno generato un prodotto che viene percepito come elemento naturale che ben si contestualizza nell’ambiente.

Musica
di Guido Nevola (IED Roma)
in collaborazione con Oluce

Musica nasce per raccontare una storia e trasmettere la filosofia di Oluce, azienda all’avanguardia nel suo settore, che ha firmato alcune delle più importanti icone della storia del Light Design.

Musica è una lampada da comodino, pensata per una ambiente intimo, composta essenzialmente da tre parti: un elemento schermante in metallo imbutito, uno diffusivo in materiale plastico lucido o opalino ed una base in metallo. Unire la poesia dell’intimità della luce ai complessi processi produttivi su grande scala è stato uno degli obiettivi della fase progettuale, sperimentato già nella fase di autoproduzione del prototipo, dove si sono fuse nuove tecnologie come la stampa 3D a lavorazioni artigianali.

Bowlamp
lampada in vetro con vaso
di Giulia Andreoli (IED Roma)

Il dialogo, sempre presente in natura, tra le piante e la luce è stata la fonte di ispirazione di Bowlamp. Il loro rapporto diventa un gioco di rimandi, dove i due elementi si fondono e si valorizzano a vicenda.

Realizzata in vetro, Bowlamp è composta da due “campane” rovesciate in vetro, che permettono l’alloggiamento di una pianta con terra e di un sistema illuminante a LED.

Three Wheels
di Michele Perna (IED Roma)
in collaborazione con FN Compositi

Three Wheels è un monopattino elettrico pieghevole in fibra di carbonio progettato per la mobilità urbana.

Il suo peso ridotto, unito alla possibilità di chiudersi piegandosi in due parti, è pensato per stimolare pratiche di spostamento multimodali e promuovere uno stile di vita sano.

Monopattini modelli in scala 1:5
di Leonardo Magnani, Michele Perna, Jeskow Von Puttkamer e Simone Maccari, Luigi La Russa (IED Roma)

Modelli di monopattini in scala 1:5 realizzati con stampa 3D e taglio laser. I monopattini fanno parte di un progetto di ricerca più ampio sulla mobilità sostenibile in città. Le proposte di soluzioni per gli urban commuters vanno dal monopattino sharing a monopattini elettrici, estendibili per la famiglia, mini e piegabili.

Lumino
di Mathieu Gloux, Maya Makram-Ebeid, David Ramanasse, Mariana Velaochaga (IED Milano)

L’European Food Safety Authority raccomanda che le donne bevano circa 1.6 litri di liquidi al giorno e gli uomini circa 2.0. Lumino è un progetto che aiuta a raggiungere questi obiettivi con un promemoria che ricorda semplicemente di bere mentre si è davanti ad uno schermo. Si tratta di una lampada che si presenta come una bottiglia d’acqua e comunica con qualsiasi computer attraverso USB: attraverso il colore della luce posta sulla base, indica all’utente se la quantità suggerita giornaliera è stata raggiunta o meno.

FLU
di Emma Federica, Faletra Angela, Pellegatta Lorenzo (IED Milano)

FLU è una lampada che prende vita attraverso un gesto iconico. La forma è quella di una clessidra stilizzata, al cui interno si nascono un sensore ed un microprocessore, oltre alla fonte luminosa a LED.

Il sensore è in grado di percepire i movimenti della lampada e, trasmettendoli ad Arduino, generare differenti situazioni luminose. A seconda della posizione e dei movimenti compiuti dall’utente, la luce simula uno scorrimento luminoso dall’alto verso il basso, come la sabbia in una clessidra, o un’accensione graduale fino al suo punto di massima intensità.

UNLEASHING WAVES
di Federico Zoccheddu, Laura Syrbe, Milena Scalas (IED Cagliari)
Coordinato da Marcello Cualbu, Andrea Forges Davanzati, Angela Cotza

L’installazione nasce con lo scopo di indagare un argomento che ha sempre suscitato fascino sull’uomo: la natura del suono. Come rendere visibile qualcosa che percepiamo ma non vediamo, come le frequenze sonore?

Ricreando un’interazione tra acqua, suono e luce, si rende visibile il fenomeno. Attraverso un’analisi in chiave sperimentale, la dinamica del suono e il suo esistere in maniera sinergica insieme agli altri elementi vengono esposti in un racconto progressivo ed immersivo.


Articoli correlati

Close