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The Rise of NextGen Work: il lavoro nel futuro

Più flessibilità e indipendenza nel lavoro del futuro. Una ricerca globale fotografa lo sviluppo dei NextGen Work: sempre più persone, in Italia e nel mondo, cercano lavori di nuova generazione, flessibili e non tradizionali.

 Sempre più persone nel mondo cercano un lavoro di nuova generazione. È quanto emerge da “The Rise of NextGen Work”, una ricerca globale di ManpowerGroup sulla propensione e disponibilità nei confronti dei lavori di nuova generazione, realizzato intervistando 9.550 adulti (tra i 18 e i 65 anni), in Italia e in altri 11 Paesi (Australia, Francia, Germania, India, Giappone, Messico, Olanda, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti), appartenenti a diverse categorie sociali (lavoratori full time, lavoratori part time, freelance, lavoratori con contratto a tempo determinato, studenti, pensionati e disoccupati in cerca di lavoro).

In un mercato del lavoro che sta cambiando rapidamente, si amplia sempre più il divario tra le competenze delle persone e quelle necessarie ai datori di lavoro. Allo stesso tempo, anche ciò che la gente cerca sta cambiando: si lavora più a lungo e si desidera un migliore equilibrio tra lavoro e casa. La prospettiva di un impiego fisso “lunedì-venerdì 9-17” è tramontata e gran parte dei nuovi posti di lavoro degli ultimi 10-15 anni è composta da lavori alternativi e non tradizionali.

Le persone che cercano modi di lavoro flessibili e non tradizionali sono significativamente maggiori rispetto ad un tempo. Oggi, più persone che mai, vogliono un NextGen Work.

“In base alla nostra indagine globale, il fenomeno dei lavori di nuova generazione vede l’Italia porsi in linea con i principali Paesi del mondo seppur con qualche differenza dovuta alle tipicità della offerta di lavoro nazionale in questa particolare fase economica – ha commentato Stefano Scabbio, Presidente Area Mediterranea, Nord ed Est Europa ManpowerGroup -. Ma in Italia come nel resto del mondo, il futuro sarà delle persone con talento che sapranno cogliere le opportunità che il cambiamento in atto offre. La responsabilità di questo futuro è però anche nelle mani di aziende e istituzioni che dovranno saper accompagnare questa trasformazione attraverso un quadro di norme e regolamenti che aiutino a proteggere l’occupazione”.

L’uberizzazione del lavoro

“The Rise of NextGen Work” fotografa come potrà essere il lavoro del futuro in un contesto in cui un crescente numero di persone sta optando per modelli di lavoro diversi rispetto a quelli tradizionali. Sicurezza, full time e tempo permanente sembrano aver perso appeal rispetto a flessibilità e maggiore indipendenza che sono le caratteristiche dei lavori di nuova generazione.

Dal sondaggio globale di ManpowerGroup infatti è emerso che:

  • il 90% degli intervistati sarebbe felice di avere un lavoro di nuova generazione
  • l’87% delle persone è favorevole al lavoro di nuova generazione;
  • l’80% sostiene che l’employability, imparare ad usare nuove competenze per essere spendibili sul mercato, sarà fondamentale nel lavoro di nuova generazione;
  • l’81% sceglierà un lavoro di nuova generazione anche se, il 19%, pensa che non ci sarà altra alternativa.

Un fenomeno globale

Piattaforme come Uber o Deliveroo hanno cambiato il modo di concepire il modo di lavorare ad una velocità inaspettata. Una velocità che ha fatto diventare la diffusione dei lavori di nuova generazione un fenomeno a livello globale. I Paesi, che in proporzione hanno una concentrazione maggiore di giovani lavoratori, in particolare Millennials (18-24 anni), si sono mostrati più propensi verso lavori di nuova generazione.

Tra i lavoratori dei Paesi che si sono mostrati più inclini in assoluto nei confronti ai nuovi lavori vi sono quelli dei mercati emergenti come India e Messico (95-99 %). L’Italia, si piazza insieme a Stati Uniti, Spagna, Australia e Regno Unito (90-94 %), mentre, meno disponibili alle nuove possibilità e modalità lavorative, ma comunque in percentuali elevate, si sono dichiarati gli intervistati di Svezia (85-89%), Francia (80-84 %), Germania e Olanda (75-79%) e Giappone (70-74 %).

Quali motivazioni per scegliere un NextGen Work

Tra le motivazioni individuate a sostegno della scelta di un lavoro di nuova generazione, la ricerca ha segnalato: la possibilità di guadagnare soldi extra per incrementare le proprie entrate, imparare un nuovo lavoro e sviluppare nuove competenze ed infine la possibilità di gestire meglio il proprio tempo in base alle proprie esigenze personali grazie a flessibilità su luogo e orario di lavoro:

Lo scenario italiano

Rispetto ai dati globali, le risposte degli intervistati italiani mostrano una differenziazione tra le motivazioni che spingono un lavoratore a scegliere un lavoro di nuova generazione. In cima alla lista delle preferenze, anche per gli intervistati italiani, è presente la possibilità di guadagnare di più (30%). In seconda posizione però, si trovano le risposte “E’ l’unico lavoro che ho trovato” e “Per provare un lavoro temporaneo” (28%). In terza posizione, gli italiani che sceglierebbero un lavoro di nuova generazione nutrono l’aspettativa di “essere assunti in modo definitivo” (27%). Meno attrattive le prospettive di “trascorrere più tempo con la famiglia” (17% contro il 28% del dato globale) e il “minor stress” (13% contro il 21% globale).

 Un fenomeno per tutti i generi e tutte le età

A livello globale, soprattutto fra i Millennials meno giovani (25-34 anni), risulta essere fondamentale per la scelta di un lavoro di nuova generazione la possibilità di svolgere un lavoro meno stressante e che consenta di gestire al meglio il proprio tempo.

 

  • il 95% dei giovani Millennials (18-24), le nuove leve del mercato del lavoro, vede i lavori di nuova generazione come un modo per avanzare di carriera. Infatti all’avvicinarsi dei 30 anni, oltre il 60% di questi giovani avrà avuto lo stesso numero di impieghi della maggior parte dei genitori.
  • il 93% dei Millennials meno giovani (25-34) valuta fondamentale, a parità di retribuzione, la possibilità di svolgere un lavoro soddisfacente oltre che avere un maggiore equilibrio nella propria vita.
  • il 90% dei più giovani della Generazione X (35-39) preferisce avere, più di ogni altra cosa, un maggiore controllo sul proprio equilibrio lavoro-vita privata.
  • l’83% dei lavoratori meno giovani della Generazione X (40-49) mette al primo posto il poter svolgere un lavoro soddisfacente e il sentirsi apprezzato dal proprio datore di lavoro.
  • infine l’80% dei Boomers (50-65), con una provata esperienza e meno obblighi legati alla vita familiare, ha dichiarato di scegliere un lavoro di nuova generazione per iniziare una seconda carriera oltre che incrementare l’entrata pensionistica.

Diverso è anche l’atteggiamento tra uomini e donne. Mentre uomini e donne optano in egual misura per un lavoro di nuova generazione per dedicare più tempo alla famiglia (29%), le donne, più degli uomini, sceglierebbero un lavoro di nuova generazione perché sono alla ricerca di maggiore flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro (35% contro il 33%) e perché meno stressante (22% contro il 21%).

Un mix per il futuro

Persone di tutte le età a livello globale sono disposte ad intraprendere carriere più dinamiche e flessibili rispetto a quelle offerte dai vecchi modelli lavorativi full-time e for-life. Le persone stanno scegliendo di lavorare in maniera diversa e per questo motivo stanno nascendo sempre più nuovi modi di lavorare.

Sembra quindi arrivato il momento di combinare la varietà e la flessibilità dei modelli di lavoro di nuova generazione con la sicurezza tipica di quelli tradizionali. Questa è l’era del #GigResponsibly e dei lavori di nuova generazione.

“Le aziende devono imparare a diventare costruttrici di talento non solo consumatrici di lavoro – ha commentato Jonas Prising, Chairman & CEO ManpowerGroup – Gli individui devono coltivare la loro Learnability e sviluppare oggi competenze in-demand per rimanere protagonisti del domani. Nel lavoro di nuova generazione le competenze più che il lavoro, saranno fondamentali per la sicurezza occupazionale futura”.


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